martedì 8 giugno 2010

L'Italia era una Repubblica parlamentare.

Nel sistema politico detto repubblica parlamentare il parlamento è l'unica istituzione a detenere la rappresentanza della volontà popolare, in quanto tale elegge in modalità differenti sia il governo sia il presidente.

Il capo del governo, che esercita il potere esecutivo, è il Presidente del Consiglio dei ministri che si regge su una maggioranza in parlamento.

Il cittadino quindi esercita il suo potere tramite il parlamentare da lui votato e quest'ultimo avrà quindi cura di votare in parlamento secondo coscienza, sapendo che il suo operato sarà giudicato dal cittadino attraverso il voto elettorale, in un circolo virtuoso che garantisce la sopravvivenza di quel delicato equilibrio chiamato DEMOCRAZIA.

Quando, come avviene oggi in Italia, la presenza del nome di un parlamentare nelle liste elettorali è deciso dal vertice del partito, il parlamentare non risponde più al voto dei cittadini ma solo alla volontà del suo partito e quando, come avviene per il PDL, il partito è Silvio Berlusconi, il parlamentare NON E' PIU' UN RAPPRESENTANTE DEL CITTADINO ma diventa solo un dipendente a tempo determinato di Berlusconi.
Il MAGNIFICO PRESIDENTISSIMO ON. CAV. EGR. ILLUSTR. Silvio Napoleon Berlusconi poi provvederà, tramite il sapiente controllo dei media, a mantenere la maggioranza nelle votazioni elettorali, premiando i suoi lecchini più fedeli (Gasparri, La Russa, Bondi, Capezzone, ecc ecc ecc ecc), che faranno a gara a chi è più bravo a difendere il capo ed ad attaccare i suo nemici, in un circolo vizioso che incrementa sempre di più il potere di Silvio Berlusconi.

Questo nuovo sistema politico
non può più ovviamente chiamarsi
Repubblica Democratica Parlamentare
ma si chiama più semplicemente
BERLUSCRAZIA.









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